La storia del tè
Il tè ha una storia antichissima che risale intorno al 2750 a.C. e le sue origini sono avvolte da miti e leggende. La leggenda più nota vuole che il tè fu scoperto dall'imperatore cinese Shen-Nung, anche noto erborista. Si narra che l'imperatore si trovava vicino alla pianta del tè e una leggera brezza fece cadere alcune foglie dentro una ciotola d'acqua. Assaggiando la bevanda, l'imperatore si sentì subito meglio e rinvigorito. Da lì, studiò la miscela e iniziò a incoraggiare la popolazione a farne uso.
Ci sono altre leggende che riportano la scoperta del tè non in Cina ma in India legandola a tradizioni Buddhiste. La più famosa di queste narra che il ventottesimo patriarca del Buddhismo, fondatore del Buddhismo zen, nel 520 d.C. viaggiò dall'India alla Cina per diffondere questa religione decise di meditare per 9 anni. Un giorno si addormentò ed al suo risveglio per rabbia si tagliò le palpebre che caddero a terra. In quel punto, Buddha fece nascere la pianta del tè, dalle proprietà medicinali e che avrebbe aiutato futuri monaci a non cedere al sonno.
Le storie variano e anche il luogo di origine, ma sicuramente, la storia del tè è antichissima.
La diffusione del tè fu graduale, arrivando nel 700 d.C. in Giappone grazie ad alcuni monaci buddhisti, mentre solo nel 1600 iniziò ad approdare in Occidente grazie a mercanti olandesi e britannici restando però una bevanda di lusso. Fu verso la fine del 1800 che si iniziò a produrre tè a più largo consumo.
I riferimenti in questo breve riassunto provengono da:
V. Bisogno & J. Pettigrew, 2014. Manuale del Sommelier del Tè. Biglia Blu srl, Milano.
B.R. Keating & K. Long, 2016. L'Arte della Tazza Perfetta. Antonio Vallardi Editore, Milano.